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  • Cosmesi Slow: che cos'è e perché ne abbiamo così bisogno

    Promuovere un modo naturale, sano e ragionevole di consumare i cosmetici é possibile! Il movimento Slow Cosmétique® ne è proprio quello che ci serve. In questo articolo, per buona parte tradotto in Italiano dal sito ufficiale Slow Cosmétique, ti racconto i valori sui quali si basa la cosmesi lenta e perché è cosi importante fa parte di questo cambio di tendenza! Buona lettura ✨ Che cos'è la Slow Cosmétique® Slow Cosmétique® è un movimento militante per un consumo alternativo della bellezza, incarnato dall'Associazione Slow Cosmétique e dai suoi partner. Si tratta di un approccio ecologico ed etico basato sulla volontà comune di promuovere un modo naturale, sano e ragionevole di consumare i cosmetici e dal desiderio di ottenere una maggiore trasparenza nelle pratiche dell'industria cosmetica. Come movimento, Slow Cosmétique® si rivolge soprattutto allə consumatorə che desiderano difendere un modo più ecologico, ragionevole e naturale di consumare prodotti di bellezza. Per estensione, il movimento riguarda anche tutti gli attori della sfera cosmetica, dalla produzione di materie prime fino al consumo del prodotto finito, compresa la formulazione, distribuzione, regolamentazione, formazione e diffusione di informazioni. "L'impatto ecologico e psicologico dei cosmetici attuali è molto pesante per il pianeta, per il nostro portafoglio e per il nostro stato d'animo. Di fronte a questa constatazione, alcuni sostengono che un'altra cosmesi è possibile". Julien Kaibeck, Fondatore di Slow Cosmétique Il ruolo della Slow Cosmétique® In concreto, oggi Slow Cosmétique® è: Un'associazione militante ed internazionale, sostenuta da volontari dinamici che credono nella cosmesi lenta; Un marchio di qualità, per distinguere i marchi che si impegnano secondo i criteri della Carta dei Cosmetici Slow; Una collezione di libri e una rivista online, con tanti suggerimenti e consigli professionali; Un negozio web collaborativo, slow-cosmetique.com per trovare facilmente prodotti con formule pulite e un marketing ragionevole La Carta di Slow Cosmétique® La Carta di Slow Cosmétique® è alla base del movimento dal 2013. Definisce i valori fondanti del movimento ed è riconosciuta ed applicata dai membri dell'associazione. Ecco i suoi quattro punti chiave: Vogliamo cosmetici "ecologici" I cosmetici devono essere formulati ed utilizzati nel rispetto dell'ambiente. Nelle formule devono essere privilegiati gli ingredienti naturali e biologici meno lavorati, escludendo qualsiasi ingrediente derivato dalla chimica di sintesi, dalla petrolchimica, dallo sfruttamento animale che causa la morte, nonché qualsiasi ingrediente potenzialmente inquinante per l'ambiente. I cosmetici devono cercare di ridurre al minimo il loro impatto ecologico, dalla concezione al loro utilizzo. Vanno favoriti i cicli brevi, gli scambi locali e soluzioni rifiuti zero. Vogliamo cosmetici "sani" I cosmetici devono essere formulati ed utilizzati nel rispetto della salute dell'uomo, delle piante e degli animali. Concepiti nel rispetto degli organismi viventi e del loro ciclo vitale, senza causare tossicità a breve o lungo termine. Attenti a non disturbare le funzioni fisiologiche dell'organismo. Questi cosmetici devono escludere i test sugli animali e qualsiasi sfruttamento animale che provochi sofferenza o morte. Vogliamo cosmetici "intelligenti" I cosmetici devono rispondere adeguatamente alle reali esigenze della pelle. La pulizia, l'idratazione e la protezione della pelle sono esigenze fondamentali, che la cosmesi deve soddisfare con prodotti o azioni sensate. Per questo, i cosmetici devono utilizzare formule semplici basate su ingredienti nobili provenienti da risorse biodisponibili. È necessario evitare ingredienti inerti, inattivi o inutilmente trasformati, nonché qualsiasi ingrediente che possa migliorare la salute della pelle a scapito della salute del resto del corpo o della mente. Questa cosmesi ci invita a consumare meno ma meglio, incoraggiandoci ad entrare in contatto diretto con la natura senza cercare di ricrearla in modo artificiale. Vogliamo cosmetici "ragionevoli" I cosmetici non devono fare false promesse che sono impossibili da mantenere data la natura di un prodotto o di una procedura cosmetica. Non devono essere "greenwashed", manipolati o utilizzare qualsiasi forma di alterazione o occultamento per ingannare i suoi interlocutori. Il prodotto viene venduto ed acquistato ad un prezzo equo, che riflette la qualità reale della sua formulazione o del suo servizio. Promuove il know-how ancestrale e tradizionale in modo etico. Nel suo sviluppo, garantisce il miglioramento del tenore di vita di tutti i soggetti coinvolti nella catena produttiva. Si affida agli ingredienti che provengono dalla natura o dal talento umano, senza voler rivendicare l'esclusività (biopirateria). Perché abbiamo così bisogno della Slow Cosmétique®? I prodotti cosmetici hanno un effetto inquinante sull'ambiente. Questo effetto si riscontra a tutti i livelli del processo produttivo. Sono interessati tutti i prodotti cosmetici non biologici. Le materie prime sono alla base di qualsiasi prodotto cosmetico. Si tratta di ingredienti ottenuti con processi dannosi per il pianeta. Ciò è particolarmente vero per gli oli che sono ampiamente utilizzati nella produzione di prodotti cosmetici: gli oli minerali (Paraffinum, Petrolatum...) derivano da idrocarburi prodotti dall'industria petrolchimica e sono noti per la loro natura inquinante; gli oli sintetici sono poco biodegradabili e rimangono a lungo dispersi nell'ambiente; gli oli vegetali sono più naturali rispetto agli altri due tipi di oli, ma solo se la materia prima è coltivata in modo biologico e non richiede l'uso di grandi quantità di pesticidi o fertilizzanti. La maggior parte di queste sostanze utilizzate nei prodotti cosmetici inquina l'ambiente. Questo inquinamento si traduce in danni alla fauna e alla flora, in alterazioni degli ambienti acquatici o in inquinamento diretto dell'aria nel caso di emissioni di composti organici volatili (butano, propano, ecc.). Oltre alle materie prime, la cui natura inquinante è indubbia, è importante sapere che anche il processo di produzione dei prodotti cosmetici è inquinante. Infatti, per produrre alcuni prodotti cosmetici, le industrie ricorrono a processi chimici che non sono privi di impatti nocivi sull'ambiente. Queste includono tecniche come la chimica del cloro, l'irradiazione o l'etossilazione (una tecnica utilizzata per ottenere tensioattivi, agenti schiumogeni presenti nei gel doccia o negli shampoo). Prima di essere distribuiti sul mercato, tutti i prodotti cosmetici vengono confezionati dai produttori. Il primo passo è l'imballaggio primario, cioè il contenitore vero e proprio del prodotto. Può essere un tubo, una bottiglia, un barattolo, un bastone o una scatola. Si ricorre poi all'imballaggio secondario: scatole di cartone, pellicole di plastica e molte altre forme di imballaggio. Anche in questo caso, le materie prime utilizzate o l'imballaggio stesso sono spesso altamente inquinanti. La maggior parte degli imballaggi è realizzata in plastica non biodegradabile e gran parte di essi finisce nell'ambiente dopo l'uso. Questi sono solo alcuni degli elementi che determinano l'insostenibilità del mondo cosmetico che abbiamo conosciuto fino ad oggi. Le alternative ci sono e noi possiamo essere parte attiva di un cambio di paradigma: cosa ne dici, ci proviamo?

  • Tutti i segreti dell'olio di cocco

    Lo usiamo in cucina e non può mancare nel nostro kit di autoproduzione cosmetica in casa. Perché è così apprezzato? Come scegliero? In questo articolo esploriamo questo fantastico ingrediente. L'olio di cocco è sicuramente un must nella cosmesi domestica. È uno di quei grandi ingredienti che si possono usare (quasi) ovunque. Oltre a molteplici usi culinari, può essere utilizzato come struccante, come maschera per capelli e nelle nostre ricette di deodoranti, burri per il corpo, burri per il viso, esfolianti, ecc. È uno dei primi ingredienti che aggiungiamo al nostro arsenale quando iniziamo il mondo dei cosmetici fatti in casa. In commercio esistono due versioni di olio di cocco: olio di cocco (solo olio di cocco!) e olio di cocco frazionato. Può essere difficile orientarsi, perché nell'offerta del mercato l'olio di cocco si presenta in diversi prodotti/varianti: solido, liquido, vergine, extravergine, deodorato, frazionato, caprylis, burro... Proviamo a capirci qualcosa! Burro o olio di cocco? L'olio di cocco viene estratto dalla polpa e/o dal latte della noce di cocco. Poiché contiene molti grassi saturi (circa il 90%, di cui il 50% è acido laurico), diventa solido al di sotto dei 25ºC, dando l'aspetto di un burro vegetale, come il burro di karité. Anche allo stato solido, basta applicarlo sulla pelle per vedere che si liquefa rapidamente. Lo si può acquistare al supermercato (spesso venduto in vasetti di vetro, vedi foto) o in negozi specializzati come La Saponaria (ottimo se cerchi grandi quantità per i tuoi saponi, ad esempio). ATTENZIONE: L'olio di cocco è considerato in cosmesi un "burro morbido" (INCI Cocos Nucifera Oil), ma il burro di cocco che trovate in commercio non è adatto per la cosmesi, ma solo per l'ambito alimentare. Lo si può anche autoprodurre in casa frullando dei pezzi di cocco, ottenendo un composto dalla consistenza simile al burro di arachidi. I mille usi dell'olio di cocco Ci sono diversi motivi per cui l'olio di cocco è un must della cosmesi domestica. In primo luogo, contiene acido laurico, un buon agente antibatterico, che lo rende un ingrediente ideale per deodoranti e dentifrici. Attenzione, però, che si scioglie a più di 25ºC, quindi alcuni cosmetici potrebbero dover essere lasciati in frigorifero in estate per mantenere la consistenza solida. In secondo luogo, è molto apprezzato per nutrire la pelle e lenire le irritazioni cutanee. È amato anche per proteggere, nutrire e dare lucentezza ai capelli, soprattutto a quelli ricci o crespi. L'olio di cocco può essere utilizzato anche come lubrificante intimo! È uno degli ingredienti chiave della ricetta del lubrificante fai-da-te che ti propongo qui. L'olio di cocco ha anche proprietà antimicotiche, quindi può aiutare a prevenire i funghi vaginali. Un altro uso popolare è la produzione di sapone. L'olio di cocco produce una bella e ricca schiuma nei saponi creati con la saponificazione a freddo. Contribuisce inoltre alla compattezza delle saponette, motivo per cui è presente in quasi tutte le ricette di sapone saponificato a freddo. Olio di cocco: da usare con moderazione Prima di spalmarlo sul corpo come se non ci fosse un domani, è bene sapere che l'olio di cocco può seccare la pelle (e le mucose). È quindi meglio evitare di usarlo in grandi quantità a lungo termine. Spesso si raccomanda di non utilizzare più del 20% nelle ricette cosmetiche di uso quotidiano. Evita anche di spalmarlo sul viso come il burro sul pane tostato: il suo indice di comedogenicità è 4 su una scala di 5, il che significa che ha una forte tendenza a ostruire i pori! Può essere usato come struccante per gli occhi, ma per il resto è meglio aggiungerne una piccola quantità a un burro per il viso o riservarlo alla cura del corpo. Naturalmente si tratta di consigli generali: ogni persona è unica e tutti i tipi di pelle reagiscono in modo diverso. Se le maschere all'olio di cocco fanno bene al tuo viso, continua così! Olio di cocco vergine o extravergine? Quando un olio viene definito "vergine" o "extravergine", significa che è stato estratto meccanicamente mediante spremitura a freddo, senza solventi o calore, e che non è stato lavorato o raffinato. Gli oli di cocco vergini ed extravergini conservano anche l'odore e il sapore della noce di cocco. Buonisismo! L'estrazione a freddo è il metodo migliore per preservare le proprietà dell'olio di cocco. Sul mercato convenzionale, alcune tecniche di estrazione non sono molto valide. Come solvente viene spesso utilizzato l'esano, un derivato del petrolio noto per lasciare residui tossici. Per rimuovere il solvente, l'olio deve essere riscaldato a temperature molto elevate, distruggendo così molti dei suoi componenti terapeutici. L'estrazione con solventi è più economica e più produttiva dell'estrazione a pressione, il che spiega il prezzo più basso degli oli convenzionali. La morale di questa storia? Scegli sempre l'olio di cocco vergine o extravergine. C'è una differenza tra i due? Nel caso dell'olio di cocco è lo stesso, a differenza dell'olio d'oliva, dove esistono norme che differenziano le due varietà. E l'olio di cocco inodore? Per eliminare il colore beige e l'odore dell'olio di cocco, alcuni produttori lo sottopongono a diversi trattamenti, tra cui il trattamento a vapore e la filtrazione dell'argilla. Questi metodi possono essere definiti "naturali" in quanto non prevedono l'uso di solventi "chimici", ma essendo una forma di raffinazione, l'olio perde il titolo di "vergine/extra vergine". Olio di cocco frazionato L'olio di cocco frazionato, chiamato anche caprylis (INCI Caprylic / capric triglycerides), è un olio di cocco che rimane liquido e traslucido a qualsiasi temperatura. Come è possibile? L'acido laurico (l'acido grasso saturo solido) è stato rimosso per idrolisi, lasciando solo una frazione di olio, da cui il nome. A differenza dell'olio di cocco non frazionato, il caprylis non è molto comedogenico, quindi può essere usato sul viso senza problemi dalla maggior parte delle persone. Si tratta di un olio cosiddetto "secco", cioè che penetra molto facilmente nella pelle senza lasciare una finitura grassa. È molto popolare nella produzione di sieri per il viso e come vettore per gli oli essenziali. L'olio di cocco frazionato, come l'olio di soia, trattiene le molecole volatili degli oli essenziali e ne conserva più a lungo l'efficacia olfattiva. Questa proprietà è particolarmente apprezzata nella produzione di oli repellenti per zanzare, profumi e roll-on per l'aromaterapia. Essendo molto leggero e meno "grasso", è perfetto per le ricette di creme leggere e sieri per il viso, oltre che per tutti i prodotti che si usano soprattutto in estate. Si mantiene bene nelle emulsioni, ha una buona resistenza all'ossidazione ed è anche un eccellente solvente, che lo rende ideale per le macerazioni di olio e come vettore per gli oli essenziali. I segreti dell'olio di cocco: per riassumere OLIO DI COCCO: solido al di sotto dei 25°C e liquido al di sopra dei 25°C indice comedogenico: 4 contiene circa il 50% di acido laurico proprietà antibatteriche e antimicotiche ricette: deodoranti, dentifrici, burri per il viso invernali, burri per il corpo l'olio extravergine profuma di cocco molto ricco e oleoso OLIO DI COCCO FRAZIONATO (CAPRYLIS): sempre liquido, anche in frigorifero indice comedogenico: 1 contiene acido miristico, acido palmitico, acido caprilico e acido caprico (senza acido laurico) emolliente ricette: sieri, creme leggere, roll-on con oli essenziali, repellenti per le zanzare inodore texture fluida e setosa, penetra rapidamente nella pelle Ecco fatto! D'ora in poi l'olio di cocco non avrà più segreti per te! Da oggi potrai scegliere con facilità la varietà da utilizzare nelle tue ricette cosmesi diy 🥥

  • Lubrificante intimo fai da te

    Se sei già vicinə allo zero waste, è molto probabile che tu realizzi alcuni prodotti in casa. E se provassimo anche il lubrificante intimo fai da te? Poiché ad Ecodalia non abbiamo paura degli argomenti scivolosi (qualcuno mi fermi!), colgo l'occasione per condividere alcuni suggerimenti e informazioni che saranno pertinenti per molte più persone di quanto pensiamo. Perché usare il lubrificante (fonte Green Vibes) La lubrificazione vaginale è una parte fondamentale del nostro benessere intimo: conoscerla e ascoltarla ci permette di cogliere i cambiamenti del nostro corpo, insieme ai suoi bisogni, desideri o eventuali anomalie. Le secrezioni vaginali derivano, infatti, dalla capacità della mucosa di produrre costantemente un fluido che ricopre le pareti della vagina: questo è indispensabile per l'equilibrio dei genitali femminili. Una corretta lubrificazione ha lo scopo di conservare le diverse funzionalità delle zone genitali: protegge infatti la mucosa da possibili traumatismi, favorisce una sessualità serena e piacevole, protegge da possibili infiammazioni ed infezioni e mantiene la flora batterica vaginale in equilibrio. Quando le secrezioni sono inodori (o quasi), il loro colore è biancastro o trasparente e sono abbastanza fluide, si tratta di tipiche secrezioni fisiologiche. Naturalmente, tutto ciò è fortemente influenzato dalla fase della vita in cui ci si trova, dalla personale quantità di ormoni femminili e dall’eventuale presenza di infezioni. Vi sono alcuni fattori che possono contribuire ad una sua alterazione, tra cui: la menopausa; l'allattamento; l’assunzione di contraccettivi ormonali; eventuali alterazioni del pavimento pelvico; la presenza di patologie vulvari; l’essere sottoposte a cure oncologiche. Prestare attenzione alla propria lubrificazione è il primo passo per evitare inconvenienti sia nel momento in cui si sta sperimentando la sessualità, che nel lungo termine. Anche se non sempre è possibile, dovremmo favorire un contesto che ci aiuti a rilassarci, ad attivare i sensi, a lasciar fluire l'eccitazione in modo naturale. Sicuramente, l'ambiente circostante e l'ascolto dei propri bisogni sono ottimi ingredienti per aiutare la corretta lubrificazione; tuttavia, è utile avere “nel cassetto” un buon lubrificante, a portata di mano per ogni evenienza. Lubrificanti commerciali: degli ingredienti preoccupanti Sul mercato esistono lubrificanti di ogni tipo. È difficile sapere cosa cercare, soprattutto quando si prende un flacone dallo scaffale della farmacia, dopo essersi assicuratə di non essere vistə da unə vicinə che potrebbe poi dire a tuttə lə suoə amicə che "hai bisogno di una mano"... Paranoia. Se osservi gli ingredienti dei diversi tipi di lubrificanti, vedrai che molti contengono prodotti che probabilmente stai già cercando di eliminare dai tuoi prodotti per il corpo. Parabeni, alcol, profumi, petrolati... con alto rischio di vaginiti e di un pH destabilizzato. Esistono quattro tipi principali di lubrificanti in commercio: a base di petrolio - di solito quelli che costano decisamente troppo poco; a base di silicone - molto efficace, ma non compatibile con alcuni materiali e spesso costoso... a base d'acqua - si asciuga rapidamente e spesso contiene glicerina, un agente dolcificante... (chi dice acqua dice rischio di accumulo dei batteri); a base d'olio - ottima soluzione naturale ma non può essere utilizzato con molti tipi di preservativi.. Ogni lubrificante ha i suoi pro e contro, questo è evidente. Se vuoi approfondire i vantaggi e svantaggi di queste tipologie ti consiglio questo articolo. E invece... Se provassimo il lubrificante intimo fai da te? Lubrificante intimo fai da te: è possibile? Perché no! Il vantaggio principale del lubrificante fatto in casa è che è composto da oli e/o burri vegetali, semplici prodotti naturali che non hanno alcuna influenza sulla flora batterica vaginale. Inoltre, quando si prepara un lubrificante fai da te si utilizzano ingredienti naturali e commestibili... Ho già detto tutto! L'intero processo di preparazione del lubrificante può essere un'occasione per entrare nel mood giusto, andando in negozio, selezionando gli ingredienti che ci piacciono e prendendosi il tempo necessario per preparare la miscela. Interessarsi a ciò che si "indossa" significa interessarsi al proprio corpo e al rapporto con esso e con lə partner. Ti fa sentire in controllo e sicurə di te stessə. È anche un grande segno di attenzione: "Mi preoccupo di ciò che metto sul tuo corpo, ho pensato a te mentre preparavo questo meraviglioso lubrificante, ti amo, per favore fammi un massaggio..". Un altro aspetto positivo è che l'uso di prodotti naturali come lubrificanti è economico. Un lubrificante commerciale costa facilmente tra i 7€ ed i 15€ per 100-150 ml, mentre per circa 5€ in negozio bio si ottengono 500 ml di olio di cocco extravergine biologico. Voilà! Ti ho tentatə di provare? Lubrificante fai da te: gli ingredienti amici dei genitali In concreto, ci sono diversi ingredienti che sono amici dei nostri genitali. Ecco un breve elenco degli ingredienti di base: Olio di cocco. I vantaggi sono tantissimi! È antibatterico, antimicotico e altamente idratante. Un altro importante vantaggio è la sua estrema versatilità: può essere utilizzato come lubrificante o come olio da massaggio (e se te ne avanza puoi anche farci altri prodotti di cosmesi o usarlo per le tue ricette di sapone!). Puro gel di aloe vera, nutriente e lenitivo. Olio di girasole. Facile da trovare in commercio, ha proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e emollienti. Burro di cacao, mango o karité. Questi burri vengono usati spesso negli unguenti protettivi e lenitivi e nei burri e candele da massaggio in associazione con oli e altri burri vegetali (karité, mango e cacao). ATTENZIONE 1: Come per ogni ricetta fatta in casa, è indispensabile fare una prova sulla propria pelle prima di spalmarsi il prodotto su tutto il corpo (soprattutto sulle parti intime). Esamina prima una piccola area all'esterno dei genitali, poi passa all'interno. ATTENZIONE 2: Non è tutto rose e fiori purtroppo. I lubrificanti a base di olio non sono compatibili con i preservativi in LATEX e POLISOPRENE e ne compromettono l'integrità. Leggi attentamente la scatola dei preservativi prima di fare qualsiasi tentativo. Inoltre, con la maggior parte dei vibratori e dei dildo si consiglia un lubrificante a base d'acqua. Se preferisci i preservativi in lattice e i giocattoli in silicone, non c'è nulla che ti impedisca di usare il tuo lubrificante fatto in casa solo con le dita o durante attività non penetrative del partner! Lubrificante fai da te: oli essenziali sì o no? Se decidi di fare una piccola ricerca sul World Wide Web, scoprirai che molte delle ricette di lubrificanti fatti in casa suggerite prevedono l'uso di oli essenziali. A volte si consiglia la menta per le sensazioni di freddo, la cannella o il pepe nero per le sensazioni di caldo... LASCIA STARE! Molti oli essenziali possono essere irritanti anche sulla pelle, quindi puoi immaginare l'effetto sulla superficie sensibile della mucosa vaginale... ahi! In generale, direi: non utilizzare gli oli essenziali senza esserti adeguatamente informatə sui loro effetti. Gli oli essenziali sono estremamente concentrati e devono sempre essere testati prima di essere utilizzati. A questo si aggiungono le restrizioni per i bambini e le donne incinte. Se decidi che il lubrificante fai-da-te non fa per te, puoi sempre usare la ricetta come olio da massaggio o come burro nutriente per il corpo. Non preoccuparti, nulla andrà sprecato! Realizza una ricetta di lubrificante fatto in casa! Ecco due proposte di ricette per iniziare quest'eccitante avventura: LUBRIFICANTE 1 (all'olio di cocco) LUBRIFICANTE 2 (al burro di mango e olio di cocco) Ora ti lascio alle tue faccende.. Buon divertimento! 😉

  • Benvenutə ad Ecodalia!

    Ecco il primo post di questa nuova ed eccitante avventura nel mondo dell'autoproduzione! Oggi mi presento e ti racconto il mio percorso e gli obiettivi del progetto Ecodalia. Benvenutə a bordo! Mi chiamo Francesca, ho 30 anni, dopo numerosi anni all'estero (Francia e Belgio) sono tornata a vivere in Italia (Veneto) e... sono appassionata di autoproduzione. Tutto è iniziato nel 2017, quando vivevo in Francia e una collega mi ha insegnato a realizzare il mio primo dentifricio (in polvere!). Non riesco a descrivere l'emozione che ho provato quel giorno: lo stupore di aver realizzato con le mie mani un prodotto di igiene personale (è davvero possibile?), l'assurdità di aver prodotto un dentifricio in un formato assurdo (dentifricio in polvere: mai sentito prima!), la gioia infinita di scoprire che alla fine è semplicissimo e basta davvero poco per mettersi all'autoproduzione. Da quel momento non ti dico come è diventata la mia cucina: ogni giorno sperimentavo e studiavo numerose ricette naturali di igiene personale e della casa: saponi, creme, burri corpo, shampoo, detersivi,... Sentivo di poter fare qualsiasi cosa! I miei valori: sostenibilità e rifiuti zero Oltre all'ispirazione che la mia collega mi ha trasmesso ormai 6 anni fa, c'è stato qualcos'altro che mi ha smossa e portata all'autoproduzione. In quel periodo non ho scoperto solo la cosmesi DIY, ho aperto gli occhi sul mondo insostenibile nel quale viviamo: Mi sono resa conto di quanto il sistema ci invogli ad acquistare prodotti di cui non abbiamo bisogno. Ho realizzato quante schifezze ci siano nei nostri prodotti (soprattutto nei cosmetici), ingredienti non solo impronunciabili ma spesso anche dannosi per la nostra salute. Ho scoperto che possiamo scegliere di vivere diversamente e di riprendere in mano attivamente le nostre scelte di consumo. Ecco dunque spiegate le due filosofie di vita che guidano profondamente il mio quotidiano: la sostenibilità ambientale ed il movimento zero waste (zero rifiuti). L'autoproduzione non capita quindi a caso nel mio percorso: é per me una modalità concreta di riduzione del mio impatto. Provare e sbagliare per imparare Non te lo nascondo: ho sbagliato tantissime volte. Internet è stato il mio migliore amico e peggior nemico in fase di apprendimento. Con il tempo ho scoperto che non tutti i siti e non tutte le ricette sono affidabili. Ho imparato che conoscere gli ingredienti e capire la ricetta che stai realizzando é molto più importante che fidarsi ciecamente di chi ti insegna ad autoprodurre. Che cos'è Ecodalia? Ecodalia è uno strumento che prende diverse forme per raggiungere un unico obiettivo: fornirti tutto il necessario per capire l'autoproduzione e renderti autonomə nella realizzazione dei tuoi saponi e prodotti di cosmesi. Oggi inizia questo blog nel quale condividerò i miei esperimenti, consigli pratici, ricette ed informazioni quanto più scientifiche possibili sugli ingredienti. Da un anno a questa parte propongo anche corsi di saponificazione e cosmesi naturale, sia in presenza che online. ​ Ora che sai qualcosa in più su di me, non esitare a raccontarmi che cosa ti porta qui e che cosa vorresti imparare a realizzare. Ti leggo nei commenti ❤️ Benvenutə ad Ecodalia!

  • Olio esausto nel sapone: sì o no?

    Se hai iniziato a fare il tuo sapone in casa ti sarai sicuramente chiestə almeno una volta se si può usare l'olio esausto. In questo articolo ti spiego perché sì e perché no. Il contenuto di questo articolo è tratto dal video Youtube dell'associazione "Il sapone di AISA". Che cosa accade all'olio quando viene sottoposto ad alte temperature? Gli acidi grassi (contenuti naturalmente negli oli) sono formati da una catena di atomi di carbonio legati tra loro con un legame singolo doppio o triplo durante la frittura, a seconda degli oli utilizzati, si raggiungono temperature più o meno elevate nonostante si cerchi di evitare di arrivare al punto di fumo degli oli. Il punto di fumo è quella temperatura oltre la quale la struttura fisico chimica degli oli si denatura. Nello specifico, i legami si spezzano provocando il rilascio di acidi grassi che non hanno più la struttura originaria. Questa è la tabella che riporta il punto di fumo degli oli più utilizzati: Molto spesso il desiderio del "recupero" spinge chi si avvicina al mondo dell'autoproduzione del sapone ad utilizzare oli esausti nel sapone. Ma ne vale davvero la pena? Analizziamo i pro e i contro. Olio esausto sì Uno dei vantaggi dell'utilizzo di olio esausto è il riciclo. Utilizzare oli esausti in un sapone, infatti, evita che vengano buttati negli scarichi creando un danno ambientale non indifferente. Un'altra argomentazione è il contributo all'economia domestica. Si risparmia sull'acquisto di altri oli. Olio esausto no Durante la frittura vengono rilasciati negli oli i residui di cibi fritti e le sostanze derivate dalla carbonizzazione degli stessi. Per poterli eliminare non è sufficiente una filtratura casalinga perché rimangono delle impurità. Le attrezzature idonee per fare ciò sono a livello industriale e tengono conto delle normative che regolano la corretta purificazione degli oli esausti. La predisposizione all'irrancidimento. Durante la frittura aumenta il contatto tra olio ed ossigeno a causa della rottura dei legami e si producono reazioni di ossidazione. Questo avviene maggiormente negli oli polinsaturi, con più doppi legami, rispetto a quelli saturi, senza doppi legami. Qualcuno consiglia anche di utilizzare gli oli esausti producendo i saponi con il metodo del levato su lisciva. Questo metodo è molto laborioso e dispendioso sia in termini di tempo che di energia. Alla fine, pur ottenendo un prodotto relativamente puro, si vanifica il discorso economico ed ecologico. Ora che conosci i pro e i contro dell'utilizzo dell'olio esausto... Che cosa ne pensi? Se hai già realizzato un sapone con olio esausto, raccontaci la tua esperienza nei commenti 🫧

  • Che cos'è il sapone?

    Lo usiamo tutti i giorni, ma non sappiamo davvero che cosa sia: che cos'è il sapone? Scopriamo insieme la sua composizione e iniziamo a sciogliere i suoi vari segreti! Di che cosa è fatto il sapone? Il sapone è il risultato della reazione chiamata saponificazione tra i grassi (vegetali o animali) e una soluzione alcalina. Originariamente, il sapone veniva fatto usando cenere (lisciva di cenere) e grassi animali e anche se ancora oggi alcune persone lo fanno con questi ingredienti, oggi abbiamo sostituito la cenere con un composto alcalino chiamato idrossido di sodio (NaoH), chiamato comunemente "soda caustica". L'idrossido di sodio ha la forma di piccole perle solide o pellet, quindi deve essere sciolto in un liquido per essere usato. La miscela di idrossido di sodio e il nostro liquido creano quella che chiamiamo "soluzione di soda". Quando aggiungiamo la nostra soluzione soda ai nostri oli, iniziamo la reazione di saponificazione e i nostri ingredienti si trasformano magicamente in sapone. La reazione di saponificazione produrrà anche naturalmente glicerina, che è ciò che rende il sapone fatto a mano naturalmente idratante. Come scegliere la soda caustica per la produzione del sapone? Per realizzare la nostra soluzione alcalina (soluzione di soda) abbiamo bisogno di sciogliere l'idrossido di sodio in un liquido. La "soda caustica" (nome commerciale dell'idrossido di sodio) si trova facilmente nei supermercati o nei consorzi agrari (circa 2/3€ al chilo), sotta forma di perline o di scaglie. Non vi è una vera differenza tra questi due formati: le perline si scioglieranno semplicemente più rapidamente nell'acqua rispetto alle scaglie. Quali oli e burri utilizzare per la produzione del sapone? Il bello del sapone è che si può fare con qualsiasi tipo di olio e burro. Ognuno di essi apporta caratteristiche differenti al sapone: idratante, schiumoso, lavante... Hai l'imbarazzo della scelta! In molti si chiedono se si può usare l'olio esausto per fare il sapone. Ne ho parlato in questo articolo. Quale liquido usare per la produzione del sapone? La soda può essere sciolta in praticamente ogni tipo di liquido! Normalmente viene utilizzata l'acqua (più filtrata è, meglio è), ma non è raro trovare ricette di saponi che prevedono altri liquidi. Ecco qualche esempio di liquidi che si possono usare per la realizzazione del sapone: acqua; latte; succo di aloe vera; té/infusioni di erbe; succhi di frutta; vino/nella birra. Qualche accortezza: i liquidi devono sempre essere freddi e le bevande contenenti zuccheri (succhi, vino, birra) devono essere gestite un po' diversamente nella ricetta. Ecco svelati i principali segreti del sapone! Se hai qualche altra curiosità, non esitare a condividerla nei commenti 🫧

  • Ricetta lubrificante mango e cocco

    Per questa ricetta di lubrificante fatto in casa ti basteranno, come sempre, pochi ingredienti. Ingredienti 45 ml (3 cucchiai) o 45 g di burro di mango biologico 45 ml (3 cucchiai) o 45 g di olio di cocco biologico 6 gocce di vitamina E (antiossidante e conservante) Vasetto di vetro ambrato da 100 ml *IMPORTANTE: questo lubrificante non è compatibile con i preservativi in lattice e poliisoprene o con i giocattoli in silicone. Tuttavia, è sicuro per i preservativi in poliuretano. **ANCHE QUESTO È IMPORTANTE! Come per ogni ricetta fatta in casa, è indispensabile fare un test cutaneo prima di applicarla su tutto il corpo. Esamina prima una piccola area all'esterno dei genitali, poi l'interno. Procedimento Sciogliere il burro di mango e l'olio di cocco a bagnomaria. Togliere dal fuoco e congelare per qualche minuto. Montare il composto con un frullatore elettrico (o con una forchetta) fino ad ottenere una consistenza simile alla panna montata. Aggiungere la vitamina E. Mescolare bene il tutto. Trasferire in un barattolo e lasciare temperare completamente prima di mettere il coperchio. Utilizzo Come utilizzarlo? Mi fido del tuo giudizio in merito! 😉

  • Ricetta lubrificante al cocco

    La prima ricetta di lubrificante fatto in casa che ti propongo è estremamente facile. Per realizzarla ti servirà solo dell'olio di cocco. L'olio di cocco usato da solo è molto efficace ed economico! Se lo usi da solə, ti consiglio di travasarlo in un vasetto di vetro (dai bordi bassi) da tenere in camera da letto, in modo da non estrarre il contenitore da 500ml quando sti per spalmarlo su di te o sullə tuə partner: potrebbe sentirsi come un arrosto che sta per essere brasato! Un piccolo contenitore ti permette inoltre di monitorare eventuali irrancidimenti dell'olio (macchie giallognole o odore insolito). Se ne usi un po' alla volta puoi starə sicurə di avere sempre olio di qualità a portata di mano! Se vuoi puoi aggiungere all'olio di cocco un po' di olio di girasole, quanto basta per rendere il composto più cremoso. Se l'olio di cocco è solido, puoi scaldarlo prima a bagnomaria ed aggiungerci l'olio di girasole una volta sciolto. Aspetta che il composto si raffreddi prima di usarlo! Attenzione: alcune persone possono reagire all'olio di cocco per via interna, quindi un test cutaneo prima dell'uso è molto importante! P.S. Per ridurre il tuo impatto, se puoi acquista olio di cocco da agricoltura biologica e da commercio equo e solidale.

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