Oli essenziali: manifesto per l'uso benefico (e sicuro)
Aggiornamento: 25 set
Negli ultimi anni gli oli essenziali sono diventati più popolari che mai, sia come fragranza che per aggiungere proprietà ad un prodotto cosmetico (magari autoprodotto). Questo articolo vuole essere un "manifesto" per l'uso benefico ma soprattutto sicuro di questi preziosissimi ingredienti.
Se da un lato la scoperta (o riscoperta) degli oli essenziali negli ultimi anni è un fatto positivo, dall'altro si sono verificati alcuni piccoli abusi nell'uso degli oli essenziali nella cosmesi e nei prodotti per la casa. Sono cose che succedono! Facciamo un po' di luce sulla questione del loro utilizzo per godere al meglio delle loro proprietà .
Quali oli essenziali devo usare per profumare il mio burro per il corpo?
Ancora troppo spesso vediamo persone che chiedono suggerimenti sugli oli essenziali per profumare i loro prodotti fatti in casa. Bisogna sapere che gli oli essenziali non sono piccole fiale di profumo. Sì, spesso hanno un buon profumo, ma sono molto di più di semplice fragranza! Gli oli essenziali sono sostanze altamente concentrate in principi attivi e non prive di effetti collaterali. Sono probabilmente il prodotto naturale con cui bisogna fare più attenzione.
Iniziamo dall'inizio: che cos'è esattamente un olio essenziale?
Un olio essenziale (che d'ora vedrai anche scritto come "OE", per facilitare la lettura), nonostante il nome, non è un olio in senso stretto. Si tratta di un concentrato di molecole aromatiche idrofobe, cioè che non si diluiscono in fasi acquose (costituite da acqua), ma solo in fasi grasse (olio, burro, cera), in alcol e in vari solventi.
Questi estratti liquidi si ottengono principalmente per distillazione (a volte per estrazione) di ALCUNE piante aromatiche. Non tutte le piante producono una quantità di OE tale da giustificare il costo commerciale dell'estrazione. A volte l'olio essenziale prodotto da alcune piante non ha alcun valore terapeutico noto, altre volte è addirittura pericoloso.
Gli oli essenziali sono spesso derivati da foglie (es. eucalipto) o fiori (es. ylang-ylang), ma anche da semi (es. coriandolo), frutti (es. ginepro), aghi (es. rosmarino), radici (es. genziana, iris, angelica, zenzero), corteccia (es. cannella), legno (es. legno di Ho o di cedro), resina (es. incenso), erbe (es. palmarosa), scorze (es. agrumi) e altro ancora.
Cosa contiene un olio essenziale?
Quando diciamo che un olio essenziale è un concentrato di molecole aromatiche volatili, cosa intendiamo esattamente? Stiamo parlando della composizione in essenze. Il vero olio essenziale di lavanda è in realtà una miscela di diverse molecole. Ne sono stati elencate più di 100! Come le identifichiamo? La sostanza deve essere analizzata in laboratorio, spesso mediante gascromatografia accoppiata alla spettrometria di massa. Questo metodo di analisi fornisce un quadro quantitativo delle diverse componenti del campione.
Si otterrà così un grafico di questo tipo. Ecco i risultati per la menta spica (Mentha spicata). Ogni picco rappresenta una molecola. Più alto è il picco, più abbondante è la componente in questione. Si tratta di una spiegazione molto semplicistica, ma funziona più o meno così.
Famiglie biochimiche, queste sconosciute...
Questi componenti possono essere suddivisi in una quindicina di grandi famiglie biochimiche: acidi, aldeidi aromatiche, chetoni monoterpenici, chetoni sesquiterpenici e diterpenici, cumarine, esteri, eteri, lattoni, monoterpeni, monoterpenoli, ossidi, fenoli, sesquiterpeni e azuleni, nonché sesquiterpenoli.
Un po' di cinese, eh? Lo capiasco, ma ti assicuro che si tratta di una nozione importante se ti interessa il tema degli oli essenziali! Conoscendo le principali famiglie biochimiche, possiamo determinare rapidamente il grado di precauzione da adottare quando li utilizziamo. Ad esempio, le famiglie dei chetoni e delle aldeidi aromatiche non devono essere utilizzate in gravidanza (tra le altre).
Qualche parola sui chemiotipi
Il chemiotipo designa un'entità chimica distinta all'interno di una specie. Di solito si trova dopo il nome latino. Il chemiotipo è determinato dalla molecola che è presente in maggior quantità nelle piante della stessa specie botanica.
Questo varia in base a diversi fattori ambientali (clima, tipo di terreno, luce solare, ecc.). Non tutti gli oli essenziali hanno dei chemiotipi, ma solo alcuni. Il chemotipo di un olio essenziale non deve essere confuso con la denominazione "olio essenziale chemiotipizzato" che talvolta viene stampata sulla bottiglia. Si tratta di una certificazione che indica che la specie botanica è stata analizzata per definirne i vari costituenti. Niente che renda la vita più facile al consumatore, vero?
Il rosmarino (Rosmarinus officinalis) è un esempio eccellente. Questa pianta presenta tre possibili chemiotipi:
Rosmarinus officinalis L camphoriferum (o canfora di rosmarino)
Rosmarinus officinalis L. cineoliferum (o cineolo del rosmarino)
Rosmarinus officinalis L. verbenoniferum (o Rosmarino verbenone)
Sono tutti Rosmarinus officinalis, ma il loro uso si differenzia in base alle molecole aromatiche dominanti.
Come usare oli essenziali?
Gli OE vengono utilizzati per diffusione (utilizzando un diffusore), inalazione, applicazione topica o, in rari casi, per via orale, ma solo su consiglio di un terapeuta riconosciuto e certificato. Les Trappeuses propone principalmente ricette con applicazioni topiche a dosi cosmetiche. Ciò significa che la concentrazione di oli essenziali nelle nostre ricette non supera il 2%. Le nostre ricette più terapeutiche (balsamo decongestionante, balsamo muscolare, olio antizanzare) raggiungono concentrazioni più elevate, ma sono pensate per un uso occasionale (non quotidiano!).
MANIFESTO SUGLI OLI ESSENZIALI
1. Informati (e datti la possibilità di farlo).
Gli oli essenziali sono un mondo a sé. Un campo. Una scienza. Per usarli in modo intelligente e sensato, bisogna imparare a conoscerli. Informati, leggi libri, consulta un aromaterapeuta, fai domande.
Se intendi realizzare i tuoi prodotti di cosmesi naturale con gli oli essenziali, la responsabilità ricade ora sulle tue spalle. TU sei il produttore, TU sei responsabile degli effetti che possono avere sui loro utilizzatori, tu per primə. A prescindere da ciò che una ricetta può suggerire, è tua responsabilità assicurarti che gli oli essenziali suggeriti siano adatti a TE. Alcuni sono sconsigliati in gravidanza, nei neonati e nei bambini, negli epilettici, nelle persone affette da cancro ormono-dipendente, ecc. Proprio come in cucina, se soffri di allergie o di diabete e hai intenzione di preparare una torta, devi assicurarvi che gli ingredienti utilizzati siano adatti alla tua persona.
2. Procurati oli essenziali di qualità .
Sul mercato esistono diversi marchi e aziende che offrono oli essenziali. Alcuni sono diluiti, altri sono puri, altri ancora sono "contaminati". Come si fa a conoscere la qualità di un olio essenziale? Spesso si trovano indizi sulla boccetta, ma è anche possibile ottenere informazioni direttamente dai produttori, dai distributori e dai venditori. Ecco tutti gli elementi che dovrebbero essere presenti sulle boccette di oli essenziali, o almeno accessibili tramite il fornitore:
Il nome comune della pianta (ad esempio, salvia sclarea);
Il nome latino completo, compresi genere e specie. L'olio essenziale di salvia non dice molto, poiché ne esistono diverse specie. Lo stesso vale per la lavanda, di cui esistono diverse specie e varietà . Bisogna sapere con cosa si ha a che fare, perché alcune varietà o specie possono avere controindicazioni, mentre altre no. Ad esempio, nel caso della lavanda, si dovrebbe poter leggere: Lavandula angustifolia o Lavandula stoechas. Una è innocua, l'altra è abortiva. È quindi molto importante essere in grado di riconoscere la differenza!
La parte della pianta utilizzata (ad esempio, foglie, fiori, sommità fiorite, corteccia);
L'origine (paese);
Il chemiotipo: una stessa pianta può avere molecole aromatiche completamente diverse. Il chemiotipo è indicato dopo il nome latino;
Il numero di lotto: i numeri di lotto consentono di risalire al produttore del contenuto della bottiglia di olio essenziale;
La bottiglia deve essere ambrata, non trasparente, poiché gli oli essenziali sono sensibili alla luce e all'ossidazione.
3. Diluisci gli oli essenziali.
Con poche eccezioni, gli oli essenziali non vengono mai utilizzati puri. Devono essere diluiti in un olio vegetale o in alcool (idealmente, il contenuto di alcool dovrebbe essere pari o superiore al 70%). Alcuni oli essenziali hanno tassi di diluizione specifici. Nei prodotti cosmetici, di solito si utilizza l'1 o il 2% di oli essenziali (del volume totale dell'ingrediente in cui l'olio essenziale può essere diluito nel prodotto finito, ad esempio l'olio vegetale). Ricorda che gli oli essenziali non si diluiscono con l'acqua. Se ti viene voglia di mettere qualche goccia nell'acqua del bagno: fermati. Bisogna prima diluirlo in un olio vegetale o in un sapone (ad esempio, sapone di Castiglia liquido o bagnoschiuma).
Esempi di diluizione:
Se si prepara un balsamo per labbra da 15 ml, si può calcolare la concentrazione di olio essenziale in relazione alla quantità totale di prodotto finito (perché la ricetta prevede solo materia grassa, ovvero oli, burri vegetali e cera. Se vogliamo mettere il 2% di oli essenziali allora il calcolo da fare è quindi: 2% di 15ml = 0,3ml di olio essenziale.
Se si prepara un litro di sale da bagno e vi si mettono solo 40 ml di olio, non si può calcolare la concentrazione di olio essenziale sull'intero litro di prodotto finito, ma solo sulla quantità di olio che contiene. L'olio essenziale non si diluisce nel sale, tanto meno nell'acqua del bagno. Il calcolo da fare è quindi: 2% di 40ml (di olio) = 5ml di olio essenziale
Nel caso delle creme, la concentrazione di oli essenziali può essere calcolata sul volume/peso totale della crema, in quanto si tratta di emulsioni che permettono di diluire gli oli essenziali in tutto il prodotto.
La percentuale di diluizione puó variare a seconda delle fascia di età . In questo articolo potrai trovare dei riferimenti utili per approfondire.
4. Non ingerire gli oli essenziali.
Nei rari casi in cui l'ingestione interna potrebbe essere interessante, si raccomanda di farlo sotto la supervisione di un professionista sanitario competente. Si noti che alcune società di network marketing promuovono questo tipo di ingestione, ma non è richiesta alcuna formazione per diventare consulenti. Quindi attenzione, attenzione, attenzione.
L'uso topico (cioè sulla pelle), con dosaggi cosmetici (circa il 2% di diluizione) è MOLTO sicuro. È quando si arriva ai dosaggi terapeutici e agli usi interni che la questione diventa molto più delicata e richiede una grande conoscenza (che in genere non abbiamo).
5. Informati sulla fotosensibilizzazione e sulla dermocausticità dell'olio essenziale.
Alcuni oli essenziali possono causare irritazioni o scolorimenti della pelle.
Per quanto riguarda gli oli essenziali dermocaustici, possono causare forti irritazioni, persino ustioni della pelle e delle mucose se usati puri sull'epidermide.
OE dermocaustici e/o irritanti (elenco non esaustivo) :
- Senape (Brassica nigra) - Basilico tropicale (Ocimum basilicum var. basilicum) - Cannella di Ceylon e cinese (Cinnamomum zeylanicum o Cinnamomum vera e Cinnamomum cassia): la peggiore di tutte! - Citronella (Cymbopogon flexuosus e Cymbopogon winterianus) - Croton (Croton tiglium) - Dragoncello (Artemisia draconculus) - Eucalipto citronné (Eucalyptus citriodora) - Eucalipto (Eucalyptus globulus) - Wintergreen (Gaultheria procumbens e Gaultheria fragrantissima) - Garofano (Eugenia caryophyllus) - Katafray (Cedrelopsis grevei) - Lavanda a spiga (Lavandula latifolia) - Mandarino (Citrus reticulata) - Menta piperita (Mentha piperita) - Origano compatto (Origanum compactum) - Origano spagnolo (Corydothymus capitatus) - Rosmarino, canfora, cineolo e verbenone (Rosmarinus officinalis L. camphoriferum, Rosmarinus officinalis L. cineoliferum, Rosmarinus officinalis L. verbenoniferum) - Sabina (Juniperus sabina) - Timo e carvacolo (Thymus vulgaris ct thymol e Thymus vulgaris ct carvacrol) - Verbena indiana o citronella (Cymbopogon citratus e Cymbopogon flexuosus)
Gli oli essenziali fotosensibilizzanti possono provocare una reazione cutanea in seguito alla loro applicazione e all'esposizione al sole. Sono le loro molecole di cumarina a essere responsabili di questa reazione.
OE fotosensibilizzanti (elenco non esaustivo):
- Angelica (Angelica archangelica)
- Bergamotto (Citrus aurantium ssp. bergamia)
- Limone (Citrus limonum)
- Sedano (Apium graveolens)
- Cumino (Cuminum cyminum)
- Khella (Ammi visnaga)
- Tiglio (Citrus aurantifolia limetta)
- Levistico (Levisticum officinalis)
- Mandarino (Citrus reticulata)
- Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum)
- Arancio amaro (Citrus aurantia ssp. amara)
- Opopanax (Opoponax chironium)
- Pompelmo (Citrus paradisii)
- Ruta da giardino (Ruta graveolens)
- Tagete (Tagetes minuta)
Si noti che oggi è possibile ottenere oli essenziali rettificati, cioè ridistillati per purificarli da componenti indesiderabili, come le furocumarine, molecole fotosensibilizzanti. La loro qualità aromaterapica è minore, ma per i prodotti cosmetici può essere interessante!
6. Gli oli essenziali sono preziosi.
Gli oli essenziali devono essere considerati un ingrediente prezioso con proprietà terapeutiche. La produzione di oli essenziali richiede molte piante. Per darti un'idea, per ottenere UNA GOCCIA di olio essenziale di rosa (Rosa x damascena) bisogna prendere tutti i petali di 30-50 rose. Solo una piccola goccia. Sì. Ovviamente, la resa varia da pianta a pianta. La rosa è probabilmente una delle piante a più basso rendimento, ma in generale raramente si ottiene più dell'1% di rendimento. Diciamo che dà un significato completamente nuovo all'espressione "beh, una goccia in più o in meno...".
7. Non usare gli oli essenziali solo per il loro odore.
Se vuoi usare un olio essenziale solo per profumare i vostri prodotti per la pulizia o di cosmesi, ti direi di non farlo o di limitare il più possibile questo uso. SPECIALMENTE se il prodotto per la pulizia in questione non contiene ingredienti che consentano di diluire gli oli essenziali (ad esempio, un detergente per finestre o piani di lavoro a base di aceto). Si consiglia di farlo solo nelle ricette che contengono sapone, come il sapone di Castiglia, ad esempio, o alcol.
Oltre a essere altamente volatile (quindi l'odore non rimarrà a lungo), questo olio essenziale finirà nel sistema delle acque reflue. In grandi quantità , ciò può avere un impatto sull'ecosistema acquatico. È quindi importante utilizzare questi concentrati di principi attivi in modo consapevole e sensato.
L'uso di oli essenziali nel sapone per il bucato dovrebbe essere evitato, poiché gli oli essenziali non sono solubili in acqua, saranno per lo più lavati via durante il risciacquo e i pochi oli essenziali rimasti (cioè l'odore) evaporeranno rapidamente.
Lo stesso consiglio vale per i cosmetici. Senza impazzire, ovviamente. Ma è bene tenere presente che se si aggiungono oli essenziali a un prodotto cosmetico, lo si deve fare per le loro proprietà e non solo per il loro profumo.
8. Dai consigli con grande attenzione.
Tua zia ha un'infiammazione? Lo so che hai buone intenzioni nel suggerire oli essenziali per la sua salute... ma conosci la sua storia clinica? L'elenco dei farmaci che assume? Le sue allergie? Lei è un aromaterapeuta? Se hai risposto negativamente a una o più di queste domande, potresti non essere in grado di offrire un trattamento con oli essenziali. Invitala a consultare un aromaterapeuta o invitale a saperne di più sugli oli essenziali, ma è meglio limitarsi a questo ed essere sempre prudenti.
9. Rispetta gli altri.
Diffondere patchouli puro (una pessima idea per il tuo diffusore, tra l'altro!) per tutto il giorno in previsione dell'arrivo di un ospite a cena può sembrare una buona idea, ma in realtà potrebbe non esserlo. Alcune persone hanno un olfatto delicato, sensibilità , storia medica, gusti diversi. Prima di profumare la casa con il tuo olio essenziale preferito, chiedi ai tuoi ospiti se hanno qualche restrizione. In caso di dubbio, è difficile battere un'infornata di biscotti come profumo di benvenuto nel tuo mondo!
Questa raccomandazione vale anche se si svolgono lavoro di contatto (massaggiatore, parrucchiere, ecc.). Evitiamo di imburrarci con gli oli essenziali! E dovrebbe essere così anche per i profumi, ma questa è un'altra storia...
10. Diffondi con parsimonia.
Diffondere tutto il giorno? Non è una buona idea. L'ideale è alternare: diffondere per 30 minuti, interrompere per 30-60 minuti. È preferibile diffondere l'olio essenziale in una stanza con una buona circolazione d'aria. Soprattutto se si hanno animali, questi devono poter lasciare la stanza in caso di disagio.
Neonati o bambini piccoli nelle vicinanze? Devi fare molta attenzione. Al di sotto dei tre mesi di età , l'uso di oli essenziali dovrebbe essere completamente evitato, sia per via topica che per diffusione. I polmoni e il sistema nervoso sono ancora molto giovani e non completamente sviluppati. È meglio astenersi. Dopo i tre mesi, alcuni oli essenziali possono essere diffusi, ma non quando il bambino è nella stanza.
11. È necessario prendere ulteriori precauzioni per i bambini, le donne incinte e le madri che allattano.
Come per i farmaci e i prodotti tossici, gli oli essenziali vanno tenuti fuori dalla portata dei bambini.
12. Tienili lontani dal fuoco.
Gli oli essenziali non devono entrare in contatto con fiamme libere. Non dico che siano esplosivi, tutt'altro. Sono infiammabili e hanno punti di infiammabilità che variano da un olio all'altro. Si noti che gli oli essenziali contenuti nelle candele aromatizzate sono sicuri, poiché vengono selezionati in base al loro punto di infiammabilità e sono ampiamente diluiti.
Voilà ! Spero che queste semplici raccomandazioni possano guidarti nel godere al massimo dei meravigliosi oli essenziali e in totale sicurezza.
Buona fabbricazione!
Fonti:
Essential Oil Safety, Tisserand & Young (2014)
https://www.aromaweb.com/articles/essential-oil-yields.asp
https://tisserandinstitute.org/safety/safety-guidelines/
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Buon viaggio nel mondo del sapone e cosmesi DIY 🫧Francesca
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