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  • Oli essenziali: manifesto per l'uso benefico (e sicuro)

    Negli ultimi anni gli oli essenziali sono diventati più popolari che mai, sia come fragranza che per aggiungere proprietà ad un prodotto cosmetico (magari autoprodotto). Questo articolo vuole essere un "manifesto" per l'uso benefico ma soprattutto sicuro di questi preziosissimi ingredienti. Se da un lato la scoperta (o riscoperta) degli oli essenziali negli ultimi anni è un fatto positivo, dall'altro si sono verificati alcuni piccoli abusi nell'uso degli oli essenziali nella cosmesi e nei prodotti per la casa. Sono cose che succedono! Facciamo un po' di luce sulla questione del loro utilizzo per godere al meglio delle loro proprietà. Quali oli essenziali devo usare per profumare il mio burro per il corpo? Ancora troppo spesso vediamo persone che chiedono suggerimenti sugli oli essenziali per profumare i loro prodotti fatti in casa. Bisogna sapere che gli oli essenziali non sono piccole fiale di profumo . Sì, spesso hanno un buon profumo, ma sono molto di più di semplice fragranza! Gli oli essenziali sono sostanze altamente concentrate in principi attivi e non prive di effetti collaterali. Sono probabilmente il prodotto naturale con cui bisogna fare più attenzione. Iniziamo dall'inizio: che cos'è esattamente un olio essenziale? Un olio essenziale (che d'ora vedrai anche scritto come "OE", per facilitare la lettura), nonostante il nome, non è un olio in senso stretto . Si tratta di un concentrato di molecole aromatiche idrofobe, cioè che non si diluiscono in fasi acquose (costituite da acqua), ma solo in fasi grasse (olio, burro, cera), in alcol e in vari solventi. Questi estratti liquidi si ottengono principalmente per distillazione (a volte per estrazione) di ALCUNE piante aromatiche. Non tutte le piante producono una quantità di OE tale da giustificare il costo commerciale dell'estrazione. A volte l'olio essenziale prodotto da alcune piante non ha alcun valore terapeutico noto, altre volte è addirittura pericoloso. Gli oli essenziali sono spesso derivati da foglie (es. eucalipto) o fiori (es. ylang-ylang), ma anche da semi (es. coriandolo), frutti (es. ginepro), aghi (es. rosmarino), radici (es. genziana, iris, angelica, zenzero ), corteccia (es. cannella), legno (es. legno di Ho o di cedro), resina (es. incenso), erbe (es. palmarosa), scorze (es. agrumi) e altro ancora. Cosa contiene un olio essenziale? Quando diciamo che un olio essenziale è un concentrato di molecole aromatiche volatili, cosa intendiamo esattamente? Stiamo parlando della composizione in essenze. Il vero olio essenziale di lavanda è in realtà una miscela di diverse molecole. Ne sono stati elencate più di 100! Come le identifichiamo? La sostanza deve essere analizzata in laboratorio, spesso mediante gascromatografia accoppiata alla spettrometria di massa . Questo metodo di analisi fornisce un quadro quantitativo delle diverse componenti del campione. Fonte: Characterization and biological activities of essential oils of some species of lamiaceae, Research Gate. Si otterrà così un grafico di questo tipo. Ecco i risultati per la menta spica (Mentha spicata). Ogni picco rappresenta una molecola. Più alto è il picco, più abbondante è la componente in questione. Si tratta di una spiegazione molto semplicistica, ma funziona più o meno cos ì . Famiglie biochimiche, queste sconosciute... Questi componenti possono essere suddivisi in una quindicina di grandi famiglie biochimiche : acidi, aldeidi aromatiche, chetoni monoterpenici, chetoni sesquiterpenici e diterpenici, cumarine, esteri, eteri, lattoni, monoterpeni, monoterpenoli, ossidi, fenoli, sesquiterpeni e azuleni, nonché sesquiterpenoli. Un po' di cinese, eh? Lo capiasco, ma ti assicuro che si tratta di una nozione importante se ti interessa il tema degli oli essenziali! Conoscendo le principali famiglie biochimiche, possiamo determinare rapidamente il grado di precauzione da adottare quando li utilizziamo . Ad esempio, le famiglie dei chetoni e delle aldeidi aromatiche non devono essere utilizzate in gravidanza (tra le altre). Qualche parola sui chemiotipi Il chemiotipo designa un'entità chimica distinta all'interno di una specie. Di solito si trova dopo il nome latino. Il chemiotipo è determinato dalla molecola che è presente in maggior quantità nelle piante della stessa specie botanica . Questo varia in base a diversi fattori ambientali (clima, tipo di terreno, luce solare, ecc.). Non tutti gli oli essenziali hanno dei chemiotipi, ma solo alcuni. Il chemotipo di un olio essenziale non deve essere confuso con la denominazione "olio essenziale chemiotipizzato" che talvolta viene stampata sulla bottiglia. Si tratta di una certificazione che indica che la specie botanica è stata analizzata per definirne i vari costituenti. Niente che renda la vita più facile al consumatore, vero? Il rosmarino (Rosmarinus officinalis) è un esempio eccellente . Questa pianta presenta tre possibili chemiotipi: Rosmarinus officinalis L camphoriferum (o canfora di rosmarino) Rosmarinus officinalis L. cineoliferum (o cineolo del rosmarino) Rosmarinus officinalis L. verbenoniferum (o Rosmarino verbenone) Sono tutti Rosmarinus officinalis, ma il loro uso si differenzia in base alle molecole aromatiche dominanti. Come usare oli essenziali? Gli OE vengono utilizzati per diffusione (utilizzando un diffusore), inalazione, applicazione topica o, in rari casi, per via orale, ma solo su consiglio di un terapeuta riconosciuto e certificato. Nelle ricette con applicazioni topiche frequenti (prodotti di uso quotidiano ad esempio) la concentrazione di oli essenziali non dovrebbe mai superare il 2% del totale dei grassi o della ricetta. Le ricette più terapeutiche (balsamo decongestionante, balsamo muscolare, olio antizanzare) raggiungono concentrazioni più elevate, ma sono pensate per un uso occasionale (non quotidiano!). MANIFESTO SUGLI OLI ESSENZIALI 1. Informati (e datti la possibilità di farlo). Gli oli essenziali sono un mondo a sé. Un campo. Una scienza. Per usarli in modo intelligente e sensato, bisogna imparare a conoscerli. Informati, leggi libri, consulta un aromaterapeuta, fai domande. Se intendi realizzare i tuoi prodotti di cosmesi naturale con gli oli essenziali, la responsabilità ricade ora sulle tue spalle. TU sei il produttore, TU sei responsabile degli effetti che possono avere sui loro utilizzatori, tu per prim ə . A prescindere da ciò che una ricetta può suggerire, è tua responsabilità assicurarti che gli oli essenziali suggeriti siano adatti a TE. Alcuni sono sconsigliati in gravidanza, nei neonati e nei bambini, negli epilettici, nelle persone affette da cancro ormono-dipendente, ecc. Proprio come in cucina, se soffri di allergie o di diabete e hai intenzione di preparare una torta, devi assicurarvi che gli ingredienti utilizzati siano adatti alla tua persona. 2. Procurati oli essenziali di qualità. Sul mercato esistono diversi marchi e aziende che offrono oli essenziali. Alcuni sono diluiti, altri sono puri, altri ancora sono "contaminati". Come si fa a conoscere la qualità di un olio essenziale? Spesso si trovano indizi sulla boccetta , ma è anche possibile ottenere informazioni direttamente dai produttori , dai distributori e dai venditori . Ecco tutti gli elementi che dovrebbero essere presenti sulle boccette di oli essenziali, o almeno accessibili tramite il fornitore: Il nome comune della pianta (ad esempio, salvia sclarea ); Il nome latino completo, compresi genere e specie. L'olio essenziale di salvia non dice molto, poiché ne esistono diverse specie. Lo stesso vale per la lavanda, di cui esistono diverse specie e varietà. Bisogna sapere con cosa si ha a che fare, perché alcune varietà o specie possono avere controindicazioni, mentre altre no. Ad esempio, nel caso della lavanda , si dovrebbe poter leggere: Lavandula angustifolia o Lavandula stoechas . Una è innocua, l'altra è abortiva. È quindi molto importante essere in grado di riconoscere la differenza! La parte della pianta utilizzata (ad esempio, foglie, fiori, sommità fiorite, corteccia); L'origine (paese); Il chemiotipo: una stessa pianta può avere molecole aromatiche completamente diverse. Il chemiotipo è indicato dopo il nome latino; Il numero di lotto: i numeri di lotto consentono di risalire al produttore del contenuto della bottiglia di olio essenziale; La bottiglia deve essere ambrata, non trasparente, poiché gli oli essenziali sono sensibili alla luce e all'ossidazione. 3. Diluisci gli oli essenziali. Con poche eccezioni, gli oli essenziali non vengono mai utilizzati puri . Devono essere diluiti in un olio vegetale o in alcool (idealmente, il contenuto di alcool dovrebbe essere pari o superiore al 70%). Alcuni oli essenziali hanno tassi di diluizione specifici. Nei prodotti cosmetici, di solito si utilizza l'1 o il 2% di oli essenziali (del volume totale dell'ingrediente in cui l'olio essenziale può essere diluito nel prodotto finito, ad esempio l'olio vegetale). Ricorda che gli oli essenziali non si diluiscono con l'acqua . Se ti viene voglia di mettere qualche goccia nell'acqua del bagno: fermati. Bisogna prima diluirlo in un olio vegetale o in un sapone (ad esempio, sapone di Castiglia liquido o bagnoschiuma). Esempi di diluizione: Se si prepara un balsamo per labbra da 15 ml, si può calcolare la concentrazione di olio essenziale in relazione alla quantità totale di prodotto finito (perché la ricetta prevede solo materia grassa, ovvero oli, burri vegetali e cera. Se vogliamo mettere il 2% di oli essenziali allora il calcolo da fare è quindi: 2% di 15ml = 0,3ml di olio essenziale. Se si prepara un litro di sale da bagno e vi si mettono solo 40 ml di olio, non si può calcolare la concentrazione di olio essenziale sull'intero litro di prodotto finito, ma solo sulla quantità di olio che contiene. L'olio essenziale non si diluisce nel sale, tanto meno nell'acqua del bagno. Il calcolo da fare è quindi: 2% di 40ml (di olio) = 5ml di olio essenziale Nel caso delle creme, la concentrazione di oli essenziali può essere calcolata sul volume/peso totale della crema, in quanto si tratta di emulsioni che permettono di diluire gli oli essenziali in tutto il prodotto. La percentuale di diluizione pu ó variare a seconda delle fascia di età. In questo articolo potrai trovare dei riferimenti utili per approfondire. 4. Non ingerire gli oli essenziali. Nei rari casi in cui l'ingestione interna potrebbe essere interessante, si raccomanda di farlo sotto la supervisione di un professionista sanitario competente. Si noti che alcune società di network marketing promuovono questo tipo di ingestione, ma non è richiesta alcuna formazione per diventare consulenti. Quindi attenzione, attenzione, attenzione. L'uso topico (cioè sulla pelle), con dosaggi cosmetici (circa il 2% di diluizione) è MOLTO sicuro. È quando si arriva ai dosaggi terapeutici e agli usi interni che la questione diventa molto più delicata e richiede una grande conoscenza (che in genere non abbiamo). 5. Informati sulla fotosensibilizzazione e sulla dermocausticità dell'olio essenziale. Alcuni oli essenziali possono causare irritazioni o scolorimenti della pelle. Per quanto riguarda gli oli essenziali dermocaustici, possono causare forti irritazioni, persino ustioni della pelle e delle mucose se usati puri sull'epidermide. OE dermocaustici e/o irritanti (elenco non esaustivo) : - Senape (Brassica nigra) - Basilico tropicale (Ocimum basilicum var. basilicum) - Cannella di Ceylon e cinese (Cinnamomum zeylanicum o Cinnamomum vera e Cinnamomum cassia): la peggiore di tutte! - Citronella (Cymbopogon flexuosus e Cymbopogon winterianus) - Croton (Croton tiglium) - Dragoncello (Artemisia draconculus) - Eucalipto citronato (Eucalyptus citriodora) - Eucalipto (Eucalyptus globulus) - Wintergreen (Gaultheria procumbens e Gaultheria fragrantissima) - Garofano (Eugenia caryophyllus) - Katafray (Cedrelopsis grevei) - Lavanda aspica (Lavandula latifolia) - Mandarino (Citrus reticulata) - Menta piperita (Mentha piperita) - Origano compatto (Origanum compactum) - Origano spagnolo (Corydothymus capitatus) - Rosmarino , canfora, cineolo e verbenone (Rosmarinus officinalis L. camphoriferum, Rosmarinus officinalis L. cineoliferum, Rosmarinus officinalis L. verbenoniferum) - Sabina (Juniperus sabina) - Timo e carvacolo (Thymus vulgaris ct thymol e Thymus vulgaris ct carvacrol) - Verbena indiana (Cymbopogon citratus) Gli oli essenziali fotosensibilizzanti possono provocare una reazione cutanea in seguito alla loro applicazione e all'esposizione al sole. Sono le loro molecole di cumarina a essere responsabili di questa reazione. OE fotosensibilizzanti (elenco non esaustivo): - Angelica (Angelica archangelica) - Bergamotto (Citrus aurantium ssp. bergamia) - Limone (Citrus limonum) - Sedano (Apium graveolens) - Cumino (Cuminum cyminum) - Khella (Ammi visnaga) - Tiglio (Citrus aurantifolia limetta) - Levistico (Levisticum officinalis) - Mandarino (Citrus reticulata) - Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) - Arancio amaro (Citrus aurantia ssp. amara) - Opopanax (Opoponax chironium) - Pompelmo (Citrus paradisii) - Ruta da giardino (Ruta graveolens) - Tagete (Tagetes minuta) Si noti che oggi è possibile ottenere oli essenziali rettificati, cioè ridistillati per purificarli da componenti indesiderabili, come le furocumarine, molecole fotosensibilizzanti. La loro qualità aromaterapica è minore, ma per i prodotti cosmetici può essere interessante! 6. Gli oli essenziali sono preziosi. Gli oli essenziali devono essere considerati un ingrediente prezioso con proprietà terapeutiche. La produzione di oli essenziali richiede molte piante. Per darti un'idea, per ottenere UNA GOCCIA di olio essenziale di rosa (Rosa x damascena) bisogna prendere tutti i petali di 30-50 rose. Solo una piccola goccia. Sì. Ovviamente, la resa varia da pianta a pianta. La rosa è probabilmente una delle piante a più basso rendimento, ma in generale raramente si ottiene più dell'1% di rendimento. Diciamo che dà un significato completamente nuovo all'espressione "beh, una goccia in più o in meno...". 7. Non usare gli oli essenziali solo per il loro odore. Se vuoi usare un olio essenziale solo per profumare i vostri prodotti per la pulizia o di cosmesi, ti direi di non farlo o di limitare il più possibile questo uso. SPECIALMENTE se il prodotto per la pulizia in questione non contiene ingredienti che consentano di diluire gli oli essenziali (ad esempio, un detergente per finestre o piani di lavoro a base di aceto). Si consiglia di farlo solo nelle ricette che contengono sapone, come il sapone di Castiglia, ad esempio, o alcol. Oltre a essere altamente volatile (quindi l'odore non rimarrà a lungo), questo olio essenziale finirà nel sistema delle acque reflue . In grandi quantità, ciò può avere un impatto sull'ecosistema acquatico. È quindi importante utilizzare questi concentrati di principi attivi in modo consapevole e sensato . L'uso di oli essenziali nel sapone per il bucato dovrebbe essere evitato, poiché gli oli essenziali non sono solubili in acqua, saranno per lo più lavati via durante il risciacquo e i pochi oli essenziali rimasti (cioè l'odore) evaporeranno rapidamente. Lo stesso consiglio vale per i cosmetici. Senza impazzire, ovviamente. Ma è bene tenere presente che se si aggiungono oli essenziali a un prodotto cosmetico, lo si deve fare per le loro proprietà e non solo per il loro profumo. 8. Dai consigli con grande attenzione. Tua zia ha un'infiammazione? Lo so che hai buone intenzioni nel suggerire oli essenziali per la sua salute... ma conosci la sua storia clinica? L'elenco dei farmaci che assume? Le sue allergie? Lei è un aromaterapeuta? Se hai risposto negativamente a una o più di queste domande, potresti non essere in grado di offrire un trattamento con oli essenziali. Invitala a consultare un aromaterapeuta o invitale a saperne di più sugli oli essenziali, ma è meglio limitarsi a questo ed essere sempre prudenti. 9. Rispetta gli altri. Diffondere patchouli puro (una pessima idea per il tuo diffusore, tra l'altro!) per tutto il giorno in previsione dell'arrivo di un ospite a cena può sembrare una buona idea, ma in realtà potrebbe non esserlo. Alcune persone hanno un olfatto delicato, sensibilità, storia medica, gusti diversi. Prima di profumare la casa con il tuo olio essenziale preferito, chiedi ai tuoi ospiti se hanno qualche restrizione. In caso di dubbio, è difficile battere un'infornata di biscotti come profumo di benvenuto nel tuo mondo! Questa raccomandazione vale anche se si svolgono lavoro di contatto (massaggiatore, parrucchiere, ecc.). Evitiamo di imburrarci con gli oli essenziali! E dovrebbe essere così anche per i profumi, ma questa è un'altra storia... 10. Diffondi con parsimonia. Diffondere tutto il giorno? Non è una buona idea. L'ideale è alternare: diffondere per 30 minuti, interrompere per 30-60 minuti. È preferibile diffondere l'olio essenziale in una stanza con una buona circolazione d'aria. Soprattutto se si hanno animali, questi devono poter lasciare la stanza in caso di disagio. Neonati o bambini piccoli nelle vicinanze? Devi fare molta attenzione. Al di sotto dei tre mesi di età, l'uso di oli essenziali dovrebbe essere completamente evitato, sia per via topica che per diffusione. I polmoni e il sistema nervoso sono ancora molto giovani e non completamente sviluppati. È meglio astenersi. Dopo i tre mesi, alcuni oli essenziali possono essere diffusi, ma non quando il bambino è nella stanza. 11. È necessario prendere ulteriori precauzioni per i bambini, le donne incinte e le madri che allattano. Come per i farmaci e i prodotti tossici, gli oli essenziali vanno tenuti fuori dalla portata dei bambini. 12. Tienili lontani dal fuoco. Gli oli essenziali non devono entrare in contatto con fiamme libere. Non dico che siano esplosivi, tutt'altro. Sono infiammabili e hanno punti di infiammabilità che variano da un olio all'altro. Si noti che gli oli essenziali contenuti nelle candele aromatizzate sono sicuri, poiché vengono selezionati in base al loro punto di infiammabilità e sono ampiamente diluiti. Voilà! Spero che queste semplici raccomandazioni possano guidarti nel godere al massimo dei meravigliosi oli essenziali e in totale sicurezza. Buona fabbricazione! Fonti: Essential Oil Safety, Tisserand & Young (2014) https://www.aromaweb.com/articles/essential-oil-yields.asp https://tisserandinstitute.org/safety/safety-guidelines/ https://verysafehands.co.uk/blogs/guides/everything-you-need-to-know-about-aromatherapy-in-pregnancy-labour?fbclid=IwAR0cFgmaGD0J5CLZRZZlylOH_pWq3Gj7ezCet8seOgmzmn4VA21ZNSwRaCo Vuoi fare in casa i tuoi prodotti di igiene e cosmesi? Se desideri metterti in gioco, facendoti accompagnare nelle tue prime ricette di sapone e cosmesi fatta in casa, qui trovi il calendario aggiornato dei corsi . Se invece preferisci lavorare in autonomia, qui sotto trovi le mie dispense complete che ti guideranno passo passo nella realizzazione dei tuoi prodotti. Buon viaggio nel mondo del sapone e cosmesi DIY 🫧 Francesca

  • Come riconoscere il mio tipo di pelle? 3 domande da farsi prima di acquistare un prodotto cosmetico

    La nozione di tipo di pelle ha in realtà molta meno importanza di quello che si pensi. Vediamo insieme le macro categorie di pelli e le loro caratteristiche. Pelle grassa Hai la pelle grassa se: i tuoi pori sono visibili sul viso; al tatto la pelle è oleosa; la pelle è spessa quando la pizzichi; la pelle è relativamente soda ed elastica; la pelle diventa lucida rapidamente a causa del sebo, anche appena dopo aver pulito il viso. Pelle secca Hai la pelle secca se: la texture della tua pelle è fine; al tatto la pelle è rugosa; la pelle si raggrinzisce quando la pizzichi; è fastidiosa dopo la detersione (prurito, pelle che tira...). Pelle mista Ti riconosci sia nelle caratteristiche della pelle grassa che della pelle secca? È normale, la grande maggioranza degli umani ha la pelle mista o grassa. Al tipo di pelle si aggiungono anche sensibilità e tasso di idratazione della pelle. È possibile quindi avere la pelle grassa, ma fastidiosa o irritata perché disidratata e sensibile. La verità? Ogni pelle è unica Ma niente panico: tutte le pelli hanno gli stessi bisogni: pulizia, idratazione e protezione . È nella scelta dei prodotti utilizzati che adattiamo le cure al proprio tipo di pelle. Optiamo semplicemente per ciò che ci apporta maggiore benessere: textures fresche e leggere per la cura della pelle a tendenza grassa, dei prodotti più ricchi e compatti per le altre pelli. 3 domande da farsi prima di acquistare un prodotto cosmetico Non preoccuparti troppo di identificarti in un certo tipo di pelle. Poniti queste tre domande essenziali prima di prenderti cura della tua pelle: La mia pelle è sensibile o resiste a quasi tutti i tipi di stimoli? Se è sensibile, è necessario scegliere dei prodotti dolci e poco attivi, ed optare per delle cure protettive; La mia pelle è "comoda" e quindi ben idratata? Se è disidratata, la pelle tira e la tinta è tenue. Bisognerà allora migliorare il proprio regime alimentare, bere di più e nutrire la pelle con degli acidi grassi (oli e burri); La mia pelle è danneggiata? In caso di acne, di eczema o altre dermatiti, è necessario consultare una persona specialista ed optare per un trattamento su misura. Hai mai osservato la tua pelle? Che caratteristiche ha? In che modo te ne prendi cura? Se ti va raccontamelo nei commenti 🫧 Un abbraccio, Francesca Vuoi fare in casa i tuoi prodotti di igiene e cosmesi? Se desideri metterti in gioco, facendoti accompagnare nelle tue prime ricette di sapone e cosmesi fatta in casa, qui trovi il calendario aggiornato dei corsi . Se invece preferisci lavorare in autonomia, qui sotto trovi le mie dispense complete  che ti guideranno passo passo nella realizzazione dei tuoi prodotti. Buon viaggio nel mondo del sapone e cosmesi DIY 🫧 Francesca

  • Domande frequenti sulla produzione della crema fai da te per viso/corpo (emulsione olio in acqua O/W)

    Quanto dura una crema fatta in casa? Posso usare la crema per il corpo anche sul viso? Come posso migliorare la texture della mia crema? Queste sono solo alcune delle domande che mi vengono chieste più frequentemente  durante i miei corsi di crema fai da te per viso/corpo . Ho deciso di raccogliere tutte le domande (e relative risposte) in questo articolo, che aggiornerò nel tempo . Per facilitare la lettura ho raccolto le domande per macro-tematiche. Se hai altre domande sulla fabbricazione della crema (emulsione olio in acqua - O/W), non esitare a scriverle nei commenti! Formulazione & composizione di una crema fai da te Nella mia crema devo per forza usare sia un liquido che un olio/burro? Sì , quando si parla di crema c'é sempre una fase acquosa e una oleosa. Se ci fosse solo una fase grassa allora si tratterebbe di un burro corpo. In questo articolo ho spiegato nel dettaglio come realizzare una crema (emulsione). Nella mia crema posso usare qualsiasi tipo di liquido? Sì . I liquidi più utilizzati per la realizzazione di un crema si utilizzano acqua distillata, oppure infusi di erbe filtrati o ancora idrolati o gel di aloe vera. Nella mia crema posso usare qualsiasi tipo di olio e burro? Sì . I grassi più utilizzati per la realizzazione di una crema sono gli oli vegetali (liquidi) perché hanno un'ottima resa di texture leggera per la crema. Se utilizzi dei burri (es. karité, cacao), più questi sono solidi più incideranno sulla consistenza finale della crema. Posso sostituire alcuni ingredienti con altri? Si. Diversi ingredienti sono intercambiabili nelle ricette di creme, come gli oli essenziali, che si possono sostituire con altri, purché si rispettino le quantità e le raccomandazioni per questi particolari ingredienti. Lo stesso vale per gli oli vegetali, i burri e gli idrolati. Posso usare la cera al posto dell'emulsionante? Sni . La consistenza della crema cambia a seconda dell'emulsionante scelto. La cera non è un vero e proprio emulsioanante , è un agente di consistenza che ci aiuta ad ottenere una texture cremosa. Tuttavia non è semplicissima da usare per la realizzazione di una crema, poiché bisogna fare attenzione alle temperature. Se ti va di provare ad usare la cera, qui trovi una ricetta che ho già testato e che mi piace molto. Posso preparare una crema senza un mini frullino o un mixer / una bilancia di precisione / un termometro? Meglio di no . Come in molte discipline, per ottenere i migliori risultati è necessario disporre degli strumenti giusti! Le ricette delle creme richiedono precisione e accuratezza (di più rispetto a saponi o burri solidi per esempio). Posso raddoppiare, triplicare o quadruplicare la ricetta che ho? Sì , si può anche dividere la ricetta per lavorare su quantità più piccole (es. 30g è l'ideale per testare una ricetta!). La mia crema non è bianca! Cosa ho fatto di sbagliato? Non hai sbagliato nulla! Gli oli vegetali pigmentati (olio di oliva extra vergine, canapa, olivello spinoso, camelina, carota, ecc.) e alcuni additivi (es. oli essenziali) possono apportare un colore diverso alla crema. Questo è perfettamente normale! Se invece la tua crema appena prodotta è bianca e poi cambia colore significa che è successo qualcosa che potrebbe aver compromesso il prodotto stesso... La mia crema è troppo liquida, cosa posso fare? Dopo l'emulsione, la crema è talvolta molto liquida, quasi come un latte. Questo è perfettamente normale perché la temperatura è ancora alta . La crema deve raffreddarsi prima di raggiungere la sua vera consistenza, il che può richiedere fino a 24 ore. Non farti prendere dal panico e non continuare a emulsionare per più di 3 minuti. Se, nonostante tutto, la crema rimane liquida , significa che c'è stato un errore nelle misurazioni o nell'emulsione. Fa tutto parte del processo di apprendimento! Non arrenderti! La mia crema va fuori fase (si separa). Qual è il problema? In questo caso ci sono diverse possibilità: Hai cambiato troppo la ricetta . Sì, è possibile sostituire un olio vegetale con un altro. Lo stesso vale per gli idrolati e gli oli essenziali, nelle stesse quantità. Tuttavia, ogni ingrediente ha comunque una composizione leggermente diversa, che sia per gli acidi grassi che costituiscono gli oli oppure per la texture che li caratterizzano. Queste piccole differenze messe assieme possono fare la differenza e compromettere la produzione. Ispirati alle ricette che già conosci e fai dei piccoli cambiamenti alla volta per vedere che cosa succede! Il peso degli ingredienti è sbagliato o impreciso. Assicurati di pesare correttamente ogni ingrediente con una bilancia di precisione . La precisione è fondamentale in questo tipo di autoproduzione! La fase acquosa è evaporata troppo durante il riscaldamento. Metti un coperchio sul contenitore contenente la fase acquosa; questo limiterà l'evaporazione e recupererà la maggior quantità possibile di fase acquosa. L'emulsione non è stata realizzata con l' attrezzo giusto . I frullini montalatte sono perfetti, ma se usi una frusta elettrica non è detto che l'emulsione si faccia correttamente. Gli ingredienti non hanno raggiunto la temperatura giusta . Se troppo fredde o troppo calde le due fasi rischiano di non riuscire ad emulsionarsi correttamente. La crema è stata emulsionata troppo a lungo o troppo poco . Ti consiglio di emulsionare per 2 o 3 minuti al massimo. La crema era troppo calda o troppo fredda. È stata portata in giro in una borsa nel bel mezzo di un'ondata di caldo? È stata lasciata in macchina? È stata messa in frigorifero? Un'emulsione deve essere conservata a temperatura ambiente . Confezionamento e conservazione della crema fai da te Devo per forza usare i conservanti?   Sni . I conservanti sono sempre opzionali, ma garantiscono una conservazione ottimale fino a 6/12 mesi. Se decidi di non utilizzare i conservanti, tieni la tua crema in frigo nei periodi estivi e cerca di consumarla entro un paio di settimane. Posso sostituire il conservante antibatterico con la vitamina E? No . La vitamina E è un antiossidante, non un antibatterico. Prolunga la durata di conservazione di una crema rallentando l'irrancidimento degli oli, ma non ha alcun impatto sullo sviluppo di batteri e muffe. Essendoci una fase acquosa e una oleosa è quindi bene utilizzare sia un antibatterico che un antiossidante. Cosa succede se non inserisco un conservante nella mia crema? Se si utilizza una crema scaduta o non conservata bene, si possono rischiare gravi infezioni cutanee. Sempre meglio usare i conservanti! Quanto tempo si conserva la crema fatta in casa? Se hai seguito alla lettera la ricetta, la tua crema si conserverà tranquillamente per almeno 6 mesi . A seconda degli oli che scegli potrebbe durare di più o di meno. Gli oli di canapa o di rosa mosqueta, per esempio, tendono ad irrancidire rapidamente. Come posso conservare correttamente la mia crema fatta in casa? Per sicurezza, assicurati di conservarla in un luogo asciutto a temperatura ambiente , lontano dalla luce diretta del sole. Puoi optare per un contenitore a pompa per ridurre il contatto tra le mani e il prodotto. Se utilizzi un barattolo, è possibile rimuovere la crema con una piccola spatola o con le mani accuratamente lavate e asciugate. In ogni caso, meglio il contenitore protegga bene dalla luce (quindi bene ambrato, satinato o completamente coprente). Infine, non dimenticarti di apporre un'etichetta sul contenitore annotando la data di fabbricazione della crema e gli ingredienti usati! Come posso capire se la mia crema è andata a male? Se la crema cambia rapidamente colore, consistenza o odore , è meglio buttarla via. Vedi un piccolo rivolo d'olio sulla superficie della crema? Niente panico: mescola per amalgamarla bene. Se invece vedi molta acqua sul fondo del contenitore, l'emulsione non è riuscita e la crema potrebbe essere contaminata. Ti consiglio di buttarla via. Altre domande Posso usare la mia crema sia sul viso che sul corpo? Certamente . Non c'è scritto da nessuna parte che non si possa fare. Una crema fatta con emulsione olio in acqua (O/W) tende ad essere piuttosto leggera, per questo è ideale per l'utilizzo sul viso dove la pelle è in grado di assorbirla rapidamente. Puoi usarla anche sul corpo, ovviamente ti renderai conto che sul corpo non rimarrà a lungo e dovrai quindi applicarla più spesso per mantenere la pelle ben protetta e nutrita. Hai altre domande che vorresti farmi sulla crema fai da te? Lascia un commento a questo articolo! Vuoi imparare a fare in casa i tuoi prodotti di igiene e cosmesi naturale? Se desideri metterti in gioco, facendoti accompagnare nelle tue prime ricette di sapone e cosmesi fatta in casa, qui trovi il calendario aggiornato dei corsi . Se invece preferisci lavorare in autonomia, qui sotto trovi le mie dispense complete  che ti guideranno passo passo nella realizzazione dei tuoi prodotti. Buon viaggio nel mondo del sapone e cosmesi DIY 🫧 Francesca

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  • Corso di sapone naturale | Ecodalia

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Consulta le date disponibili Programma del corso (2 ore) 1 / Teoria della saponificazione a freddo La prima parte del corso la dedichiamo alla teoria rispondendo a queste domande: come funziona la sponificazione? Quali ingredienti servono e perché? Dove acquistarli e quali sostituzioni si possono fare? 2 / Attrezzatura e misure di sicurezza Un breve tempo del corso va dedicato anche all'attrezzatura necessaria per realizzare il sapone e soprattutto quali precauzioni mettere in atto per godersi l'esperienza senza farsi male (perché lo so che la soda caustica ti mette un pochino di ansia...)! 3 / Autoproduzione di 2 saponette Realizzazione da parte di ogni partecipante di una ricetta di sapone mani-corpo. Ogni partecipante ripartirà dal laboratorio con le proprie creazioni (2/3 saponette circa). 4 / Dispensa PDF Una dispensa PDF con tutte le informazioni spiegate ed approfondimenti sul sapone verrà inviata alla fine del corso. In questo modo non ti perderai niente e potrai continuare a sperimentare a casa in completa autonomia! Con 0,40€ puoi fare in casa una saponetta da 70 grammi Eh già, perché l'autoproduzione del sapone ti costa molto meno che comprare continuamente flaconi (che poi getterai) e saponette convenzionali. Quindi, perché non provarci almeno una volta? Con soli 35€ potrai partecipare ad uno dei miei corsi (in presenza o online) durante il quale ti insegno come funziona chimicamente la saponificazione , perché scegliamo un ingrediente piuttosto che un altro e soprattutto ti metto a disposizione tutto il necessario per realizzare in sicurezza il tuo primo sapone , che potrai utilizzare sia per le mani che per il corpo (come bagnoschiuma solido). Come fare per partecipare ad un corso di sapone 1 Consulta le date disponibili dei corsi (sia in presenza che online) sul calendario degli eventi che trovi qui oppure in fondo a questa pagina . Vai al calendario 2 Scegli la data che preferisci ed effettua l'iscrizione acquistando un biglietto per l'evento. Vai al calendario 3 Presentati il giorno dell'evento e divertiamoci insieme! Vai al calendario Cosa ne pensa chi ha già partecipato ad un corso di sapone Martina Ho partecipato ad un corso sul sapone e uno sullo shampoo solido. Francesca è di un entusiasmo contagioso, i corsi sono brevi ma esaustivi e lei è molto disponibile per domande anche in seguito. Trovo che partecipare o regalare un corso di autoproduzione sia molto utile perché con una spesa contenuta poi si è in grado di non spendere più per acquistare prodotti e i corsi di ecodalia per me sono ottimi come rapporto qualità prezzo. Rossana Ho avuto modo di frequentare il corso base di saponificazione. Francesca è molto preparata, fa respirare la sua passione che diventa piacevolmente contagiosa. È stata fantastica nella spiegazione molto dettagliata, ma al tempo stesso semplice e accessibile a tutti. Non di meno è molto simpatica e sempre disponibile quando le si richiede aiuto. Ho prodotto poi i saponi autonomamente approfittando per fare dei regalini di Natale. Serena Ho partecipato ad un corso di autoproduzione del sapone naturale con Francesca. Che dire.. è una vera forza della natura!! La passione, la dedizione, la sua vitalità ed allegria che mette in ogni cosa che fa sono a dir poco travolgenti!! Mi è piaciuto molto anche lo svolgimento del corso (prima una parte teorica per avvicinarsi a questo mondo e poi abbiamo messo in pratica quanto spiegato). Mi ha dato molta soddisfazione auto produrre il mio sapone! Grazie ancora! Leggi altre recensioni Per riassumere: Che livello di conoscenza è necessaria per partecipare al corso? Nessuna. Il mio corso di sapone artigianale è semplicemente pensato per chiunque abbia voglia di fare. Se non hai mai fatto il sapone in vita tua, questa è l'occasione giusta per iniziare. Se ci hai già provato e non ti é venuto fuori niente, proviamoci insieme. Se lo fai già e vorresti qualcuno a cui fare tutte le domande alle quali non hai ancora trovato risposta (neanche sul web), sono qui per te. Dove posso trovare il calendario con le prossime date dei corsi? Trovi le date sempre aggiornate dei corsi di sapone in presenza ed online qui oppure in fondo a questa pagina . Come funziona un corso in presenza? Tutti i miei corsi sono pratici (non dimostrativi) e durano 2 ore . La prima parte la dedichiamo ad un momento di teoria e la seconda la dedichiamo interamente all'autoproduzione, momento nel quale realizzerai due saponette mani-corpo che porterai a casa con te! Inoltre alla fine del corso riceverai una dispensa PDF completa con tutte le informazioni spiegate ed approfondimenti sul sapone. In questo modo non ti perderai niente e potrai continuare a sperimentare a casa in completa autonomia! Dove vengono svolti i corsi in presenza? Al momento sono molto attiva nella provincia di Treviso (dove vivo), ma sono sempre aperta ad uscire dai miei confini e raggiungerti ovunque tu sia! Se vuoi proporre un laboratorio nella tua città o organizzarne uno privatamente, contattami via mail: francesca@ecodalia.it Come funziona un corso online? I corsi online si svolgono in videochiamata live (senza registrazione) e durano due ore . La prima parte la dedichiamo ad un momento di teoria e la seconda la dedichiamo interamente all'autoproduzione, momento nel quale realizzeremo contemporaneamente le saponette mani-corpo. Come per i corsi in presenza, alla fine del corso riceverai una dispensa PDF completa con tutte le informazioni spiegate ed approfondimenti sul sapone. In questo modo non ti perderai niente e potrai continuare a sperimentare a casa in completa autonomia! Quanto costa un corso? I corsi i presenza costano 35€ e comprendono le due ore di corso, l'attrezzatura, gli ingredienti e la dispensa PDF. Il pagamento viene effettuato tramite PayPal/Carta di Credito al momento della prenotazione o in contanti il giorno dell'evento. I corsi online costano 35€ e comprendono le due ore di videochiamata live e la dispensa PDF. Il pagamento viene effettuato tramite PayPal/Carta di Credito al momento della prenotazione. Devo portare o preparare qualcosa per il corso? Per i corsi in presenza mi occupo io di tutto. Se lo desideri puoi portare i tuoi pirottini in silicone da muffin o di qualsiasi altra forma se desideri approfittarne per creare dei saponi particolari. Per i corsi online , una volta effettuata la prenotazione, riceverai una mail con tutte le indicazioni di ingredienti ed attrezzatura da procurare per il giorno del laboratorio online. C'è un numero minimo di partecipanti per far partire un corso? Sì, i corsi in presenza partono con un minimo di 5 persone , i corsi online con un minimo di 2 persone . Se non dovesse partire per mancanza di iscritti, riceverai una mail dedicata. Se dovessi aver già pagato (per i corsi online), potrai decidere se ottenere il rimborso oppure mantenere il credito attivo che potrai utilizzare per iscriverti ad un altro corso. Posso regalare un corso di sapone? Certo! Puoi decidere di regalare un buono per partecipare ad un corso di autoproduzione in presenza oppure online. Qui trovi tutte le informazioni a riguardo! Iscriviti al prossimo corso corsi ONLINE - Sapone base gio 10 apr Workshop online Iscriviti al corso Sapone base - Vittorio Veneto ven 11 apr Case Carlet Iscriviti al corso Sapone base - Montebelluna dom 13 apr Biostorie Montebelluna Iscriviti al corso

  • Chi sono | Ecodalia

    Sono Francesca e il mio obiettivo è fornirti tutto il necessario per capire l'autoproduzione e renderti autonomə nella realizzazione dei tuoi saponi e prodotti di cosmesi. Ciao, sono Francesca! Ho 30 anni (e poco più), nella mia vita faccio tante cose e qui ad ecodalia condivido la mia passione sfrenata per l'autoproduzione ! Tutto è iniziato nel 2017, quando vivevo in Francia e una collega mi ha insegnato a realizzare il mio primo dentifricio (in polvere!): LA SVOLTA . Da quel momento non ho mai smesso di appassionarmi, studiare e sperimentare numerose ricette naturali di cosmesi e igiene personale e della casa : saponi, creme, burri corpo, shampoo, detersivi... La sostenibilità ambientale ed il movimento zero waste (zero rifiuti) sono due filosofie di vita che da sempre guidano profondamente il mio quotidiano. L'autoproduzione non è quindi capitata per caso nel mio percorso: é per me una modalità concreta di azione e di riduzione del mio impatto . Dopo tanti anni di ricette riuscite e fallite, ad oggi propongo corsi di saponificazione e cosmesi naturale in presenza e online e condivido la mia passione per il Do It Yourself (fai da te) sui social. Sono molto felice di accoglierti qui, nel mio mondo dedicato agli amanti (alle prime armi ma non solo) dei saponi e della cosmesi naturale fatti in casa. Buona autoproduzione! F rancesca Unisciti alla community

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